Storia

STORIA

Parlare della storia e delle origini del MW in modo esaustivo non è per niente semplice. Le notizie che ci giungono sono infatti frammentarie, lacunose e alquanto approssimative; sarà quindi nostro intento quello di ripercorrere, per grandi linee, tutti i passaggi che hanno condotto alla creazione di questo splendido cantore.
Anche il M.W., come tutte le varie razze di canarini selezionate dall’uomo, oggi presenti, derivano dal canarino che viveva e vive tuttora nelle isole Canarie: il “Serinus canarius”.
Intorno ai primi anni del 1400, gli spagnoli conquistarono le isole Canarie facendo del commercio dei canarini un vero e proprio affare. Nella tratta dei canarini, venivano esportati solo maschi che, venduti a cifre da capogiro (un po’ come adesso per i soggetti che vincono alle mostre…), finivano per far compagnia ai vari ricchi d’Europa, i soli che potevano permettersi il lusso di acquistarli.
La fortuna del canarino rispetto al “nostro” cardellino o verzellino è dovuta senz’altro al fatto che, mentre quest’ultimo canta solo nel periodo primaverile-estivo, il “Serinus canarius”, oltre ad avere un canto gioioso e melodioso, canta per l’intero arco dell’anno.
Ben presto il canarino si diffuse in tutta Europa, diventando popolare grazie anche all’importazione fortuita di qualche femmina; ciò permise di allevarli in gabbia. Culla dei cultori del “canarius”  furono le Fiandre.
È certo che intorno al 1600, erano presenti in questi territori dei canarini di grossa taglia, detti “canarini olandesi”, “grandi gialli” ecc…, prevalentemente di colore giallo, forse ottenuti selezionando in purezza qualche mutazione. E’ da questo canarino, che con paziente e intelligente selezione, gli allevatori fiamminghi ottennero buona parte delle razze attuali di forma e posizione.
Intanto in Germania, sui monti dell’Harz, ed in Italia nella zona del Tirolo, un piccolo gruppo di cultori s’interessò da subito alle qualità canore del nostro amico alato e non al suo aspetto esteriore. Il canarino, bravo imitatore, imparava ed emetteva i suoni della natura che ascoltava in tali luoghi, come l’acqua che scorre o gocciola, il suono del vento tra le fronde degli alberi, nonché qualche frase dell’usignolo che ascoltava nel periodo primaverile.
È proprio in questi territori che pare sia nato il canarino harzer-roller, dal canto rullato e sommesso. Sembra che tali canarini furono incrociati con il “grande giallo” per creare il Malinois Waterslager proprio nelle Fiandre,  ed in particolare nella zona di Anversa e di Malines: da qui il nome di Malinois. Il ricorso a questi incroci pare fu abbastanza limitato, dato che il grande giallo era già di per sé un ottimo cantore. Waterslager sta per cantore di suoni d’acqua. Per un certo periodo di tempo venne anche usato il termine Nachtslager (cantore usignolato).
Infatti agli albori della creazione del MW gli allevatori cercarono di fissare nel canto del canarino, bravo imitatore, le frasi dell’usignolo considerato da sempre il più bel cantore esistente in natura. Ed in effetti così facendo, con sapiente e paziente selezione, nel repertorio del MW vennero fissate, delle frasi cosiddette “usignolate”, cioè suoni metallici e flauti vari che ricordano però solo vagamente l’usignolo, capace di tutt’altra potenza di canto.
Nel frattempo nel canarino subentrarono delle nuove frasi che evocano il suono dell’acqua che gocciola, che ribolle, che scorre. Il moderno MW rende con grande bravura tali suoni, tipici del suo repertorio, che giustamente entusiasmano e colpiscono anche l’ascoltatore più inesperto. È su queste melodie che gli allevatori rivolgono il maggior sforzo selettivo.
In tutto questo calderone di avvenimenti che ripeto, ci giungono con molta approssimazione, l’unica data certa è quella della nascita del primo club di cultori del MW ad Anversa: era il 1872.
In Italia la presenza de MW è dovuta ad alcuni allevatori abruzzesi per lo più di Pescara, che decenni or sono, importarono alcune coppie dal Belgio. Ora è presente in piccoli gruppi di cultori sparsi in tutto  il territorio nazionale con una distribuzione a “macchia di leopardo”. Ne sono testimonianza i vari club nati dal sud al nord della penisola.
A tutt’oggi è il cantore più diffuso al mondo ed in continua espansione con estimatori diffusi un po’ in tutti i continenti.