Neurobiologia

Strutture Cerebrali del Canarino.

La struttura nervosa preposta al controllo del canto è molto complessa. Oltre ai due nuclei principali ed in particolare il Centro Vocale Superiore (HVC) ed il Robustus archistriatalis (RA), importanti per l’apprendimento e l’emissione del canto, esiste tutta una rete di altri nuclei e di connessioni necessari per l’apprendimento del canto stesso. Tuttavia il ruolo preciso delle varie strutture rimane poco noto.

Quest’ultimi vanno incontro a variazioni di volume e quindi del numero di neuroni durante tutta la vita del canarino nell’alternarsi delle stagioni. Ciò in contrasto con quello che è stato uno dei dogmi della neurobiologia che asseriva l’impossibilità di moltiplicazione cellulare da parte dei neuroni nei soggetti adulti dei vertebrati omeotermi.

(Le Scienze – Quaderni: “Dalla comunicazione al linguaggio”. Ottobre 2002 n° 128. Edizione italiana di Scientific American).

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 Lo sviluppo del canto nei canarini maschi si accompagna a un netto incremento di volume sia del centro vocale superiore (curva in rosso), sia del robustus archistriatalis (curva in blu). Il canto si evolve passando per quattro fasi differenti: la richiesta di cibo, il subcanto, il canto plastico e il canto stabile. La richiesta di cibo consiste in richiami striduli e acuti e dura circa quattro settimane. Nella fase di subcanto il giovane canarino fa i suoi primi tentativi di canto: i suoni prodotti hanno un volume basso e sono variabili. Il tanto plastico è più strutturato del precedente, ma è ancora variabile. Quando l’uccello raggiunge la maturità sessuale, a sette od otto mesi, il canto plastico diventa sempre più stereotipato e stabile. La fase di canto stabile dura per tutto il periodo della riproduzione, alla fine del quale il canarino ritorna al canto plastico. Tale ritorno è accompagnato da una riduzione del volume dei nuclei per il controllo del canto. La transizione da canto plastico a canto stabile e viceversa e i corrispondenti cambiamenti nel volume dei nuclei si ripetono annualmente nell’uccello adulto. Il volume dei nuclei interessati in un canarino maschio adulto alla fine dell’estate è paragonabile a quello di un canarino di tre mesi, ma entro la primavera successiva i due nuclei hanno riacquistato le normali dimensioni.

(Le Scienze – n° 248 aprile 1989. Edizione italiana di Scientific American).

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La variabilità annuale del canto (in verde) nei canarini maschi adulti è correlata con il livello di testosterone (l’ormone sessuale maschile) nel sangue (curva in arancione). Il canto di un canarino è caratterizzato dal numero di suoni diversi (o sillabe) che contiene. Quando un uccello è nella fase di canto plastico, non ha ancora cristallizzato un canto stereotipato e spesso aggiunge nuove sillabe al proprio «vocabolario». Questo fenomeno è preceduto da un netto calo del livello di testosterone. Per contro, poche sillabe nuove vengono incorporate nel vocabolario di un canarino quando il livello dell’ormone è alto e l’uccello si trova nella fase di canto stabile.

(Le Scienze – n° 248 aprile 1989. Edizione italiana di Scientific American).

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Evoluzione dei nuclei del canto. Nella microfotografia possiamo vedere l’evoluzione del Centro Vocale Superiore di un canarino maschio.

(Le Scienze – Quaderni: “Dalla comunicazione al linguaggio”. Ottobre 2002 n° 128. Edizione italiana di Scientific American)